Perle coltivate con nucleo:
Akoya
Il Giappone è formato da quattro isole principali contornate da un totale di circa quattro mila isole. L’isola di maggiori dimensioni è l’isola di Honsu, seguita da Hokkaido, Kyushu e Shikoku.
Nella zona meridionale si concentra la più ingente colonizzazione di ostriche Akoya a livello mondiale. Le prefetture di Ehime, Nagasaki, Kuamoto e Mie, insieme forniscono la maggioranza della produzione globale di perle Akoya dal Giappone.
La baia di Ago, nella zona sud-orientale della prefettura di Mie, è una delle tante insenature della penisola e risulta essere una delle più antiche e famose zone di coltivazione di perle Akoya.
Non molto lontano troviamo la baia di Toba, in cui si trova la famosissima isola delle perle di Mikimoto.
Una Perla Akoya prodotta dalla Pinctada Martensi
Scala delle dimensioni più comuni per le Perle Akoya
Le ostriche Akoya (Pinctada Martensi) prediligono gli ambienti freddi, ma, se i valori scendono al di sotto dei 13° il metabolismo del mollusco scende drasticamente compromettendone la stessa vita. Il personale delle Farm deve controllare costantemente la temperatura dell’acqua ma anche rilevare il verificarsi di altre condizioni imprevedibili.
Solitamente le svariate operazioni d’innesto si svolgono in primavera ed estate. L’operazione è un intervento particolarmente delicato. A seconda delle dimensioni e allo stato di salute, la Pinctada Martensi riesce a sopportare l’inserimento del nucleo e produrre una perla.
Attualmente vengono prodotte in Giappone, in Cina, e in Vietnam e non superano gli 11 mm di diametro.
I colori più comuni sono, oltre al bianco, il crema, il blu, il grigio, il rosa, e il giallo. Circa l’80% della produzione è sferica ma solo il 2% delle perle Akoya giapponesi può vantare il grado di Hanadama Pearls Grade (perle praticamente perfette con uno spessore di nacre di almeno 0,6mm).
Colorazioni indicative delle Perle Akoya